Ciao ragazzi e non.
Ho pensato molto in questo periodo un pò particolare per me a quel che avrei voluto tanto dirvi.
Sinceramente avrei sperato che qualcuno scrivesse, così da avere dei confronti, ma penso che questo blog sia ancora troppo sconosciuto e me ne dispiace.
Di sicuro la colpa è mia e per questo motivo vorrei ricominciare per poterlo far diventare un luogo di sfogo, di confronto e di amicizia per chi ha problemi del genere o chi li ha avuti e può consigliare tutti a superarli.
Non sono medico e anzi non sono proprio nessuno, ma vorrei, da persona che ha attraversato e non superato gli attacchi, proporre degli argomenti di discussione a cui spero che parteciperete. Spero anche che magari tramite passaparola riusciamo a crescere per aiutarci ancor di più.
Iniziamo.
Io credo, ed è solo un modestissimo parere personale, che gli attacchi vengano soprattutto alle persone che hanno una forte sensibilità. Chiariamo che tutto quello che dico non solo è opinabile, ma non voglio assolutamente fare di tutta l'erba un fascio perchè non è assolutamente così. Per mia esperienza, per le persone che ho conosciuto col mio stesso problema, posso solo pensare determinate cose, ma come vi ho detto non sono assolute, ma solo dovute alle persone che ho conosciuto e non hanno alcun fondamento scientifico a supporto.... anche se direi che la scienza per noi non è che possa far molto... noi stessi invece possiamo.
Oltre alla spiccata sensibilità, ho visto che sono più soggette al panico persone che hanno studiato parecchio, sia con soddisfazione che con insoddisfazione, anche perchè si sa che non tutto il percorso di studio va liscio e anche chi studia viene bocciato. Quindi non sono critiche costruttive ma solo il fatto che per molti non ci sono conoscenze... ma questa è un'altra storia.
Ad oggi ho notato che più soggette sono le donne, ma vi sono anche casi in cui alcuni uomini (anche senza secoli di studio) sono colpiti. La differenza riscontrata è che l'uomo ha più facilità nel superare l'attacco e continua la sua vita come se nulla fosse accaduto. Il perchè lo ignoro, posso solo supporre che noi donne siamo più pensatrici, nel senso che i problemi ce li creiamo certe volte e ci poniamo sempre verso l'infinito mentre l'uomo vive al presente.
Infatti quello che a me fa paura è la paura di morire, e questa non è quindi legata all'evento in sé, ma proprio al futuro che può anche essere a lunghissima scadenza.
Non riusciamo a pensare che le vere malattie sono altre, ci spaventiamo di quel che abbiamo e manteniamo vivo il ricordo del non respirare.
Lo so che è assurdo, ma cosa possiamo fare per noi?
Innanzitutto io proverò a comprarmi un libro sull'autostima, anche perchè credo che possa essere un grosso fattore. Nonostante gli altri abbiamo una grossa stima di me io non ne ho per nulla.
La causa? EHHHHHHHHH a saperlo... forse deriva da fattori familiari adolescenziali, non lo so. Mi hanno sempre buttato a terra i miei genitori sottostimando le glorie e sovrastimando le sconfitte.
Sarà dunque questo un fattore scatenante?
Ci vorrebbe un luminare per capirlo.
C'è chi mi ha consigliato uno psicoterapeuta, ma non colui che scava nel passato ma uno che guarda al futuro.
Non so se veramente possa far qualcosa, anche perchè suppongo che i nostri problemi abbiano avuto una causa scatenante che abbiamo rimosso in superficie e ci portiamo dietro inconsciamente come bagaglio nella memoria.
Certo è che il confronto, l'aiutarci, il parlare, lo sfogarci non può farci che bene. Questo almeno lo dico per me, che fino a quando non ho sentito per la prima volta che anche un'altra mia amica ne soffriva pensavo di essere l'unica al mondo.
Oggi sono cosciente che il problema è diffusissimo e purtroppo ci crea non pochi handicap: c'è chi non va in auto, in aereo, in ascensore, in metro etc... e c'è anche chi si chiude in casa per paura di uscire.
Che fare in questi casi? Dobbiamo per forza chiedere aiuto a specialisti o possiamo superare i nostri problemi con la sola forza di volontà?
Difficile a dire ma tentar non nuoce e soprattutto ribadisco un forte concetto: non isoliamoci mai!
Aspetto davvero che possiate confrontarvi con me e con gli altri. Più siamo uniti più possiamo lenire almeno una parte della nostra sofferenza.
Un forte abbraccio e alla prossima!
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venerdì 1 luglio 2011
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