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venerdì 1 luglio 2011

RICOMINCIAMO...

Ciao ragazzi e non.

Ho pensato molto in questo periodo un pò particolare per me a quel che avrei voluto tanto dirvi.
Sinceramente avrei sperato che qualcuno scrivesse, così da avere dei confronti, ma penso che questo blog sia ancora troppo sconosciuto e me ne dispiace.
Di sicuro la colpa è mia e per questo motivo vorrei ricominciare per poterlo far diventare un luogo di sfogo, di confronto e di amicizia per chi ha problemi del genere o chi li ha avuti e può consigliare tutti a superarli.

Non sono medico e anzi non sono proprio nessuno, ma vorrei, da persona che ha attraversato e non superato gli attacchi, proporre degli argomenti di discussione a cui spero che parteciperete. Spero anche che magari tramite passaparola riusciamo a crescere per aiutarci ancor di più.

Iniziamo.

Io credo, ed è solo un modestissimo parere personale, che gli attacchi vengano soprattutto alle persone che hanno una forte sensibilità. Chiariamo che tutto quello che dico non solo è opinabile, ma non voglio assolutamente fare di tutta l'erba un fascio perchè non è assolutamente così. Per mia esperienza, per le persone che ho conosciuto col mio stesso problema, posso solo pensare determinate cose, ma come vi ho detto non sono assolute, ma solo dovute alle persone che ho conosciuto e non hanno alcun fondamento scientifico a supporto.... anche se direi che la scienza per noi non è che possa far molto... noi stessi invece possiamo.

Oltre alla spiccata sensibilità, ho visto che sono più soggette al panico persone che hanno studiato parecchio, sia con soddisfazione che con insoddisfazione, anche perchè si sa che non tutto il percorso di studio va liscio e anche chi studia viene bocciato. Quindi non sono critiche costruttive ma solo il fatto che per molti non ci sono conoscenze... ma questa è un'altra storia.
Ad oggi ho notato che più soggette sono le donne, ma vi sono anche casi in cui alcuni uomini (anche senza secoli di studio) sono colpiti. La differenza riscontrata è che l'uomo ha più facilità nel superare l'attacco e continua la sua vita come se nulla fosse accaduto. Il perchè lo ignoro, posso solo supporre che noi donne siamo più pensatrici, nel senso che i problemi ce li creiamo certe volte e ci poniamo sempre verso l'infinito mentre l'uomo vive al presente.
Infatti quello che a me fa paura è la paura di morire, e questa non è quindi legata all'evento in sé, ma proprio al futuro che può anche essere a lunghissima scadenza.
Non riusciamo a pensare che le vere malattie sono altre, ci spaventiamo di quel che abbiamo e manteniamo vivo il ricordo del non respirare.
Lo so che è assurdo, ma cosa possiamo fare per noi?
Innanzitutto io proverò a comprarmi un libro sull'autostima, anche perchè credo che possa essere un grosso fattore. Nonostante gli altri abbiamo una grossa stima di me io non ne ho per nulla.
La causa? EHHHHHHHHH a saperlo... forse deriva da fattori familiari adolescenziali, non lo so. Mi hanno sempre buttato a terra i miei genitori sottostimando le glorie e sovrastimando le sconfitte.
Sarà dunque questo un fattore scatenante?
Ci vorrebbe un luminare per capirlo.
C'è chi mi ha consigliato uno psicoterapeuta, ma non colui che scava nel passato ma uno che guarda al futuro.
Non so se veramente possa far qualcosa, anche perchè suppongo che i nostri problemi abbiano avuto una causa scatenante che abbiamo rimosso in superficie e ci portiamo dietro inconsciamente come bagaglio nella memoria.
Certo è che il confronto, l'aiutarci, il parlare, lo sfogarci non può farci che bene. Questo almeno lo dico per me, che fino a quando non ho sentito per la prima volta che anche un'altra mia amica ne soffriva pensavo di essere l'unica al mondo.
Oggi sono cosciente che il problema è diffusissimo e purtroppo ci crea non pochi handicap: c'è chi non va in auto, in aereo, in ascensore, in metro etc... e c'è anche chi si chiude in casa per paura di uscire.
Che fare in questi casi? Dobbiamo per forza chiedere aiuto a specialisti o possiamo superare i nostri problemi con la sola forza di volontà?
Difficile a dire ma tentar non nuoce e soprattutto ribadisco un forte concetto: non isoliamoci mai!
Aspetto davvero che possiate confrontarvi con me e con gli altri. Più siamo uniti più possiamo lenire almeno una parte della nostra sofferenza.
Un forte abbraccio e alla prossima!

giovedì 20 gennaio 2011

Non vi ho abbandonato...ma....

Salve a tutti...

Davvero non vi ho abbandonato, ho solo attraversato un periodo di forte stress e per questo in parecchi momenti ho avuto dei piccoli inizi di attacchi.

L'ultimo è stato domenica.

Si manifesta così....
Non mi manca l'aria come gli attacchi classici, ma mi sento venir mancare e poi mi scoppia una tosse micidiale che mi fa respirare giusto un filino.

Ora non so se il nervosismo crea la tosse e questa mi toglie il respiro o è che prima mi manca il respiro e poi mi viene la tosse per cercare di farmi respirare un pò.

Sta di fatto che di solito mi accascio al suolo, in ginocchio, e tossisco finchè non passa la fase acuta..

In questo frangente la testa si surriscalda e inizio anche a sudare freddo, cerco l'aiuto (sostegno) anche con una mano di qualcuno che mi è vicino, sempre che ci sia, altrimenti mi siedo a terra e aspetto il da farsi.

Quindi scusate se non sono ancora riuscita a dirvi il PEGGIO di quel che mi è successo quasi oramai 5 anni fa e che mi porto ad oggi, ma questo periodo è partito male.

Soprattutto l'anno nuovo è stato una tragedia dietro l'altra, purtroppo di salute e non mia, ma di persone strettissime a me.
Dunque siate clementi nell'attesa e cercate di sfogarvi anche un pò voi....

Potete anche diventare autori, basta chiedere, così tutti potrete scrivere le vostre esperienze e dispensare consigli, basta solo che lo facciate con onestà.... ma un blog come questo credo possa racchiudere solo persone sensibili e con problemi di varia natura....ma giuro a me e a voi tutti che insieme, un giorno, non oggi, non domani, ma li risolveremo e potremo cantar vittoria!

Per ora un Bacio immenso a tutti i miei lettori attuali e futuri.... anzi più che lettori direi AMICI o "compagni di AV-"S"-VENTURA!

martedì 16 novembre 2010

La storia INFINITA .......

Innanzitutto volevo ringraziare tutti coloro che mi stanno seguendo e mi dolgo della mia assenza causata dalla presenza di un pargolo che mi gira per casa e purtroppo non mi permette più di far ciò che desidererei... :-)

Mi spiace non vedere invece persone che si sfoghino perchè a me piace molto parlare e confrontarmi piuttosto che scrivere soltanto di me, ma vabbè... vi aspetterò .. SENZA ANSIA però!!!

Volevo oggi raccontarvi una cosa, non mia a dire il vero.

Più vado avanti nella vita e più riesco a comprendere le persone che stanno male.
Ora le riconosco e penso sempre di più di non essere sola, ma in bellissima e soprattutto numerosissima compagnia.

Ognuno di voi di sicuro si sentirà UNICO e per questo non scrive, non parla e si fa mille problemi perchè pensa che se lo dicesse a qualcuno costui lo etichetterebbe.

Bè a dire il vero io non posso dirvi il contrario perchè è vero che il mondo giudica.
In pratica vi giudica per qualunque cretinata, quindi come possiamo pretendere che non giudichi una cosa di questo genere?

Oramai viviamo in un'epoca così frenetica che sinceramente mi chiedo chi sia davvero la persona super fortunata a non aver avuto, non dico un vero attacco di panico, ma dei problemi tipo tachicardia, tremori, semi-svenimenti o altro ancora.

Purtroppo devo aggiungere anche che non si è perso il VIZIO DI "S"PARLARE....
Non c'è nulla da fare ...la gente non ha di meglio che guardare gli altri invece che se stessi e quindi noi, in una situazione non felice, ci chiudiamo.

SBAGLIATISSSSSSSSSIMO!

Proprio ieri mattina, alzandomi dal letto, ho sbandato.. barcollavo e stavo come se avessi la pressione a zero..ho comunque continuato a cercare di stare in piedi, solo che ad un certo punto sono caduta a terra, o per meglio dire mi sono inginocchiata. Non mi sono fatta male ma le mie gambe non mi hanno retta e non so il perchè e mai lo saprò perchè non ho chiamato nessuno. La giornata è passata più o meno così, in uno stato di torpore, ma con un bambino non potevo crollare...
La sera invece è esploso un bel mal di testa.
Giorni fa ho davvero avuto paura che mi venisse un attacco e chissà forse ci sarebbe mancato poco se non mi fossi imposta di non pensare all'esistenza di questi attacchi.
Purtroppo si sono accavallate delle cose in questo fine settimana che mi hanno causato stress.
Sono arrabbiata col mondo, ma chi ci va di mezzo sono solo io.

Quindi vorrei tanto parlare di questo con voi, vorrei sapere a voi cosa vi capita e come risolvete la situazione.

Insomma AIUTIAMOCI e stiamoci vicini...

Io di mio posso solo dirvi una cosa... VEDIAMO SEMPRE IL LATO BUONO.... nonostante quello che vi racconterò prossimamente ed è una cosa che mi porto tuttora (ed è abbastanza pericolosa e grave) io vado avanti e mi dico: sono 4 anni che non ho un vero attacco di panico!!!

Certo non faccio più quello che facevo prima ed è passato tantissimo tempo, però mi dico che devo darmi altro tempo e FORZANDOMI anche a piccoli passi tornerà il SERENO!

Vi lascio con un messaggio positivo: SOLO CHI HA IL NOSTRO PROBLEMA PUO' CAPIRCI, MA NESSUNO SARA' MAI IL MIGLIOR MEDICO DI SE STESSO! QUINDI PER RICORDARE IL BUON MIKE: "ALLEGRIA"!

Baci a tutti e mi auguro di vedervi in massa qui da me.... per favore fatelo per me e per voi!

martedì 12 gennaio 2010

La prima volta non si scorda mai... purtroppo!

Eccomi a voi...
Oggi vi racconterò la mia prima volta, così se volete potete aggiungere nei commenti anche le vostre "prime volte" (almeno ci spero) :-)
Era il lontano... non mi ricordo...
In pratica era al terzo anno di università quindi se ora ho 35 anni fate voi il calcolo...
Comunque, come ogni volta che tornavo da un esame, andato bene o male che fosse, io tornavo a casa, posavo il malloppo di carte, borse e i quintali di libri e scendevo per concedermi una piccola passeggiata. Nulla di che, solo 2 passi per sgranchirmi le gambe. Tutto questo stando da sola... in pratica era come se per me fosse un rituale.
Sulla via del ritorno (e meno male che stavo nei pressi di casa ed i negozianti mi conoscevano), (avevo la gomma in bocca, ve lo dico perchè c'è un perchè) mi sento di non respirare più, tutto intorno a me ha sfumatore e non più colori, non capisco più niente, solo che stavo per morire.
Una negoziante, che ringrazierò a vita, mi vide in quello stato confusionale e con la bocca aperta come se cercassi di respirare senza riuscirci e mi portò dentro al suo negozio dandomi un bicchiere d'acqua, facendomi sedere e cercando di capire che stesse succedendo.
Questa cosa che per me durò ore invece durò minuti (me lo disse lei) e, stando seduta, piano piano tornai a respirare e dopo un'ora che stavo in quel negozio, riuscii a bere un goccio d'acqua e "tremando come una foglia" andai...
Direte voi a casa?
Ebbene no!
Andai dal mio medico di famiglia, cercando di arrivarci pian pianino e finalmente sul posto lui (meno male che c'era) mi spiegò cosa fosse accaduto, mi parlò per la prima volta di attacchi di panico, mai sentiti in vita mia, nè nella mia famiglia nè da amici.
A quel punto mi diede da prendere delle gocce per tranquillizzarmi, mi disse che dovevo solo riposarmi e che la sensazione di non respirare seppur orribile non provocava davvero una interruzione della respirazione (altrimenti sarei già morta!), ma solo una restrizione della gola a causa di questo senso di soffocamento dettato dalla paura.
Ora mi dissi: che faccio? vado a casa e lo dico ai miei? No, non posso, che potrebbero fare, si preoccuperebbero e basta... quindi tornai a casa e punto.
La sera telefonò il medico a casa e disse tutto ai miei (ci conosciamo da tempo).
Mia madre si avvicinò a me e mi racconto allora la sua esperienza.
Da quel momento non mi sentii più l'unica al mondo a soffrire di questa cosa, ma ero una fra tante che per colpa dello stress è stata presa di mira da questa sensazione per me allucinante.
Ah! Prima di concludere dimenticavo di dirvi della gomma :-)
Da allora io non mangio più gomme e come accade che non si ritorni più sul luogo "del delitto" come si suol dire, io invece (anzi la mia mente perversa) avrò dato un qualche collegamento alla cosa e quindi non sopporto più le gomme di cui ero una golosa di prim'ordine.

Questo è solo l'inizio di una lunga odissea, ma se continuerete a seguirmi, con calma vi racconterò il seguito.

Se voi foste qui e potessi parlare con voi sarei un fiume di parole, ma scrivere non è lo stesso e quindi ogni cosa a suo tempo.

Se volete continuarmi a seguire ne sarei felice, ancor di più se partecipaste con la vostra esperienza. Confrontarsi ed aiutarsi è così bello. Sentirsi in compagnia e non più soli penso sia una gran bella soddisfazione, non credete?

Buona giornata a tutti

domenica 10 gennaio 2010

Cos'è un attacco di panico?

Navigando ho trovato questo un video davvero chiarificatorio.
Io mi ci ritrovo in pieno (anche se ho avuto anche dell'altro), ma se ascoltate bene credo che tutti o la maggior parte di voi abbia comunque gli stessi effetti: agorafobia, paura di guidare, di uscire, di ritrovarsi nel luogo in cui è avvenuto l'attacco e così via..

Chi vuole commentarlo è il benvenuto.

Intervista al Dott.Renzo Zambello - Medico psicoterapeuta

Perché vengono gli attacchi di panico o di ansia?

Ottima domanda! Bè l'ho posta a me stessa da sola quindi è ottima per forza no? :-)
Non credo ci siano motivi ben precisi per cui gli attacchi arrivino in un momento anzichè in un altro. Arrivano e basta!
Di mio posso dire che credo siano una somma di eventi, di sensazioni accumulate nel tempo che il nostro fisico scarica in questo modo.
Un giorno non so chi mi disse questa frase che mai dimenticherò:
"l'attacco di panico non è il problema, ma è la soluzione al problema!"
Io parlerò sempre di attacchi di panico anche se comunemente sarebbe corretto definirli attacchi di ansia, ma la gente comune così li definisce e quindi è più semplice comunicare tra noi chiamandoli così, almeno credo.
In effetti la frase che mi fu detta ha del vero: l'attacco in sè, che può manifestarsi in modi diversi e ad intensità diversa, non è il problema, anche se per noi lo è, ma è la risposta che il nostro organismo dà ad un problema.
Ci sono molti studi che portano a poter modificare e spostare la conseguenza di un problema in altre forme... mi spiego.
Non so in che modo, ma ci si può tramite analisi o altro, raggiungere di risolvere i nostri problemi in altro modo, spostando il dolore o l'evento altrove:
esempio... invece dell'attacco di panico potrei farmi venire male alla gamba, mal di testa o altro ancora.
Io non ho provato questi metodi ma ve ne parlo per sentito dire quindi non posso addentrarmi, magari chi di voi li ha sperimentati può delucidare tutti, me compresa.

Torniamo ai nostri bei perchè.

Io credo che uno dei miei perchè sia l'accumulo di stress... a breve vi racconterò i miei passaggi, alcuni anche molto brutti, ma credo che anche molti altri di voi qui sul web li possano aver vissuti, uguali, simili o di forte intensità.
Ogni volta che mi sento di non arrivare a fare qualcosa (ossia tutto ciò che mi sono prefissata in un tot di tempo) mi parte l'ansia... se questa si somma ad altre cose accadute in breve tempo è possibile che l'organismo si sfoghi con un attacco.

Spero che parlarne qui passo passo, rivivere delle cose, discutere con voi di altre possa essere d'aiuto a me e a voi tutti...

Isolarsi non è la soluzione!

La prima reazione che una persona ha nell'apprendere che ha avuto un attacco di panico è starsi zitta. Nessuno deve sapere, per carità, sarei messa in disparte come se fossi una malata.
Il problema è proprio questo. Se la gente parlasse, tutti sapremmo di non essere gli unici sulla faccia della terra a soffrire di questo diffusissimo problema.
Ma come si fa per convincerli a parlare? Niente di meglio di fare noi il primo passo e dire la nostra esperienza.
Ovviamente la situazione dipende da regioni, Paesi... insomma ogni angolo di mondo è a sé.
Se poi per caso si dovesse dire: "Vado da uno psicologo"... mamma mia! Vergogna! Ma che problema mentale hai?
Insomma, a questo mondo chi soffre semplicemente di ansia (ora chi non è stressato alzi la mano, con attacchi o meno) viene paragonato ad un lebbroso, ad uno che bisogna evitare...perché chi va con lo zoppo impara a zoppicare..

Ma siamo diventati matti?

Già viviamo in una giungla, corriamo su e giù dalla mattina alla sera, gli uomini non trovano un lavoro e si sentono frustrati, le donne tra lavoro che non hanno, casa e figli escono pazze, tutto corre... la giornata di 24 ore non basta più!
Prima si andava a letto con le galline e ci si svegliava col gallo... oggi si va a letto a mezzanotte perchè prima delle 21.30 non inizia nessun programma in tv (e se ti va male non vai a dormire perché ti vedi il GF 24 h), ti devi comunque alzare alle 6 perchè per arrivare a lavoro col traffico che c'è ti devi muovere 2 ore prima... insomma...
Possibile non essere stressati?
Non siamo malati... non siete malati... abbiamo ed avete solo bisogno di tregua!

E' inutile che passano gli untori per abbatterci, noi dobbiamo farcela da soli dicono... ma chi lo dice? Chi non ne ha mai sofferto?

Bravi!

Sembra sentirsi dire "ma che fumi a fare" da uno che non ha mai fumato...
Se uno che ha smesso di fumare me lo dice ci posso anche fare un pensierino, ma se me lo dici tu che non ci sei passato che senso ha? Sei un esperto? NO! Hai esperienza? NO... allora statti zitto. Vuoi starmi vicino? Bene, aiutami...non criticarmi...

Vabbè... questa è la prima sfogata... e quante ce ne saranno...

Mi auguro che un giorno qualcuno mi segua.
Un abbraccio ai passanti!